Sunday, May 18, 2008

Maiale???? BUM!!!

Porto di Finale, sabato 17 maggio

La squadra è quasi al completo: Prof, Aurelio, Kakko, DB, io, il Maggiore, Joe.
La pioggia interminabile fa sperare nell'assenza di vento, VolcomBoy ci preannunica un Andora bello.... il viaggio vola veloce, con gli aneddoti del Maggiore.
All'arrivo, però, la solita via crucis: Porto di Finale ok, "vediamo com'è oltre"; Andora si presenta con un triste spettacolo di piu di 40 persone in acqua, con tanto di test drive delle Surftech, dalla prima mettiamo direttamente la retro senza neanche frenare, direzione Alassio; Alassio ci delude anche di piu, senza misura e con smerdolamento pieno.
Torniamo al Porto di Finale. La discesa al break quasi emoziona me e Kakko, che ci proiettiamo con la mente alle spiagge dell'Alaska come in Endless Summer 2. In acqua c'è solo la gang, chi si butta al centro baia, chi come me e DB punta a sinistra, di fronte alle rocce, dove per un quarto d'ora c'è da divertirsi con partenze ripide che mi regalano l'unica bella sinistra del giorno.
Surfiamo e ci divertiamo tutti:
Aurelio è un'idrovora, prende di tutto, anche le schiume, un vero robocop.
DB si diverte con le nuove tavole e fa qualche spruzzo.
Kakko è il solito divoratore di onde, ne prende tante e surfa molto bene.
Prof si diverte a centro baia, memorabile il suo "tubo" con tutto il corpo incollato sulla tavola e le solite partenze suicide
Joe si regala una bella destra con takeoff notevole e qualche altra bella onda
Sword parte bene con la sinistra davanti alle rocce ma poi fa fatica sulle destre piccole ma veloci successive.

Nel complesso una giornata che, data la mareggiata, poteva decisamente rivelarsi peggiore e che invece è stata l'occasione per stare insieme e farsi due risate, incluso il momento magico dell'arabo venditore di tappeti in trattoria che, genio e deficienza nello stesso corpo fetido di sudore, scambia la provola rubata dal piatto del Maggiore in una costoletta di maiale....

Cantabrisella mia

Santander, 30 aprile - 5 maggio

Santander è a "due passi", se non fosse che bisogna arrivare fino a Bergamo per prendere il low cost.... ma ne vale la pena: bei posti, cibo fantastico, tanti spot per tutti i gusti.
Il ponte del primo maggio lo passiamo con tavole, donne e bambini, a raggiungergi anche
Giorgia e Simone da Roma, ormai affiatato compagno di viaggio.
L'atterraggio in aereoporto è singolare, visto che si arriva sparati su una lingua di asfalto molto corta e si tira il freno a mano per mandare in testa coda l'aereoplano pronto a rullare verso il blocco degli arrivi. Il tempo di prendere le tavole e troviamo fuori Simone che ha già ritirato le tre Yaris tutte identiche che ci accompagneranno per il resto del soggiorno....

1 maggio
E' appena entrata una mareggiata piuttosto grossa (e piuttosto vicina) che butta dentro tanto per cominciare piu di due metri. Peke sfoggia la sua conoscenza del posto e ci porta in quello che resterà lo spot piu affascinante ma anche che ci resta di più sul groppone: Langre. Il promontorio ad ovest sembra fatto apposta per pulire le mareggiate piu grosse e disordinate, per regalare sinistre lunghe e pulite che quando non tendono a chiudere insieme sembrano infinite...
Ahimé decidiamo di lasciare il posto comunque, nella convinzione che nella più comoda (per chi non entra in acqua) Somo qualcosa di bello ci sia comunque.
E invece a Somo mi sembra di ritrovare il Porto di Vasto nella sua condizione tipica: mare attivo, bello grosso, e vento.... Consapevoli della cazzata appena consumata, entriamo in acqua verso El Puntal, per cercare di superare le muraglie di schiuma. Qualche ascensore per l'inferno direttamente dal settimo cielo e rientriamo, nella speranza che il giorno dopo sia migliore
2 maggio
E infatti così è: la mareggiata piano piano comincia a scadere e già se ne vedono i segni a Loredo.... lo spiaggione è ampio (di fatto un continuo di Somo) ma di picchi veri ce n'è solo uno, che però sgomitola delle sinistre che dall'acqua mi ricordano il primo giorno a Lohi's tanto tempo fa... entro, mi piazzo sulla spalla e mi cucco un sinistrone di due metri che mi fa scoprire i piaceri e le meraviglie della mia 6.4 e di quanta voglia ha in fondo di farmi girare. Poi il posto si affolla sul serio, conosciamo anche un simpatico ragazzo mezzo peruviano, mezzo parmigiano, mezzo figlio di emigranji, mezzo figlio di puttena, che quando non lavora per Telefonica in zona surfa decisamente bene; il meglio lo offre l'elefante marino cantabrico, un figuro che per tutta la vacanza ci perseguiterà con la sua lycra rossa indossata sopra la muta, tanto per apparire come un pro, e che - guarda un po' - surfa pure da pro! Tra un "hico de puta" e un altro si cucca tutte le onde piu belle e le surfa in modo davvero impressionante. Chiude la giornata surfistica l'incontro in acqua con Chris Thomson, che dopo Barbados e Cornovaglia mi ritrovo anche qui, che fa letteralmente volare un fish Surftech e, nel tempo libero, gestisce un bed and breakfast alle spalle della spiaggia.
3 maggio
Possibilmente, meglio del giorno prima... Ci rechiamo sempre a Loredo, ma questa volta parcheggiamo direttamente di fronta alla spiaggia. Giornata fantastica: onde sul metro, liscie, ma tanta gente, almeno all'inizio. Resterà agli annali per queste cose: il solito ciccione lycrato che questa volta sfoggia un longboard e si pappa il pappabile; Aurelio che parte a 300 metri dal loco-local, alias lo scemo del villaggio, che decide di cazziarlo perchè, a detta sua, gli è partito davanti e lo invita, in 15'000 parole dette a caso, ad andare ad 'imparare' più in là (evidentemente i segni dell'abbronzatura maldiviana ancora visibili sul cranio lustro del nostro Uomo non riusciva a notarli con l'unico occhio che gli restava - l'altro pareva di vetro...); l'episodio viene bruscamente interrotto dal sottoscritto che, sfoggiando una lieve inflessione vastese che gli sale inevitabile quando in odore di rissa, urla al povero cretino di andare tranquillamente a discutere fuori del problema per evitare di rompere la poesia del momento, nonchè le palle: il povero cretino continua a blaterare da solo allontanandosi verso il largo. Verrà, mi racconteranno dei pescatori, ripescato due giorni dopo e venduto a trance al mercato del pesce di Santona... (vabbuò dai.... mi sembrava buona...)
Indimenticabili, per quanto mi riguarda, altri due episodi: un'onda presa insieme ad Aurelio e terminata mano nella mano con il medesimo, proprio come Dolce & Gabbana; un'altra sinistra lunga e veloce, rubata droppando Aurelio che droppava nel frattempo Lorenzo e terminata chiamando fragorosamente l'onda a degli strani individui che stavano cercando di partirmi avanti, uno di questi indossava persino degli eleganti occhialini da nuoto.... per intenderci, il mio quarto d'ora da eroe.
4 maggio
La swell ci saluta, ce ne andiamo a zonzo a Bilbao, dove rimaniamo stupefatti dalla bellezza della città. A pranzo, ci manchiamo di rispetto coi pinchos, veramente dei capolavori....
5 maggio
E' l'ultimo giorno, l'aereo ci aspetta alle 9 di sera, Simone è già in viaggio, invece. Decidiamo di andare a caccia degli ultimi residui della mareggiata che ci ha accompagnato durante il viaggio. Un breve occhio alle carte ci spinge a tentare la penisola di Los Locos che, vista la sua configurazione, sembra in grado di raccogliere, fondale permettendo, anche le ultime tracce della swell.
Los Locos è la scoperta lastminute: in un posto fantastico, pieno di verde, bestie e strapiombi, con un'acqua trasparente che sembra quasi di stare in Sardegna. Le onde sono incredibilmente di un metro, c'è gente in acqua, qualcuno veramente bravo, qualche vecchio local, l'atmosfera è positiva. Ci divertiamo, Aurelio e Lorenzo prendono un fottio di onde, io marco la giornata peggiore da settimane.... usciamo dall'acqua con la promessa di tornare il prima possibile, ed un magone che ci accompagnerà per i giorni a seguire...

Altre foto del viaggio le trovate qua....
ed ora spazio alle auripagelle ed agli altri contributi.