Saturday, April 26, 2008

Levanto gelatinoso

segue report del prolifico Suisso, io stavo a tirà la lima in ufficio.... 'cciloro...

Levanto, mercoledì 23 aprile

La straordinaria frequenza di onde di questo periodo non va sprecata e quindi eccoci qui a raccontare una discreta giornata Levantina.

In primis è il professore che da il via al tam tam telefonico per il reclutamento di coloro che bigeranno il lavoro, ma poi l’arma gli si ritorce contro ed è costretto ad abdicare, prende il comando delle operazioni Kakko che in un attimo raccoglie un manipolo di impavidi pronti a salpare per la costa ligure.

Formazione a ranghi ridotti formata da Kakko, Maggiore e Suisso; la parola d’ordine è sempre la stessa. ORE 7 CASA SUISSO.

Si parte subito con l’immancabile frase delle partenze all’alba: “certo ragazzi che Milano all’alba…….” Una discreta nebbia meneghina rende tutto ancora più surreale. Il giustiziere dell’autostrada Kakko è meglio di un autista scandinavo e ci guida senza fare un plissè fino alla meta.

Scelta obbligatoria: Levanto, previsioni dai 5 agli 8 piedi sembrano non dare scampo ad altre località, arrivati alla sede del LPP (Levanto Parking People) dopo una prima occhiata, dubbi e incertezze ci si butta in acqua; non prima di aver sentito il maggiore sparare cazzate a raffica visto che non sa cos’altro fare dato che LUI il giorno prima era già stato li a prendere le bombe.

Appena entrati nella baietta di levante, ancora prima di capire come sarà il mare, ci ritroviamo in un mare di gelatinose meduse, brutte, viola, tumefatte....viva i calzari. Dopo un primo approccio vicino al frangiflutti ci è apparso verdone col codino che ci dice “tropp’acqua tropp’acqua” e il furbo kakko ci fa spostare ancora più verso la parte coperta della baia.

Qui finalmente si comincia a surfare, io e kakko entrambi con le short, dopo un primo timido approccio con l’onda molto tonda di Levanto (che non superava il metro o metro e mezzo), ci facciamo un bel po’ di corse alcune delle quali molto valide, gente in acqua praticamente nessuno tranne 7-8 long racchiusi in un piccolo spazio.

Il vento non previsto, rompe le palle parecchio e le onde arrivano sempre più mischiate con un alternarsi di onde buone a pause infinite dove non si combina niente.

Il maggiore (forse un po’ stanco dalla surfata di qualità del giorno prima) prende parecchie onde anche lui, tenta di partirmi in testa una volta, ma non ci riesce e seccato per non avermi preso, si infligge un punizione d’altri tempi prendendosi la sua otto piedi in faccia…. È di oggi la notizia che stavolta il setto nasale si è rotto davvero. Il maggiore è un duro, si rimetterà presto.

Della giornata resta il ritorno del sottoscritto alle prestazioni di 3 anni fa, era anche ora, mi stavo deprimendo, kakko che anche con la short fa incetta di onde con gran classe, il maggiore petulante ma sempre ganzo e una mia bestemmia tirata in autogrill con parroco a un metro…Pardon.

La pace dei vialetti di Levanto di un giorno feriale fa a pugni col traffico delirante del rientro a Milano… ma mi viene da dire: “Gang…sole…..e sei in pole position!”

Dello spot non v'è certezza

pubblico con piacere un bel reportino di Suisso della surfata di domenica 13 aprile dei ragazzi in Versilia:

Finalmente ci siamo,
dopo la super fregatura chiamata open day che mi ha fatto perdere il rientro in società di Swordfish con la 6.4 in quel di Finale, carico come una molla sono pronto per rientrare in acqua dopo 15 giorni full H-D.

Ore 7 casa Suisso e così sia; si parte presto, le squadre sono due, kakkomobile con il legittimo proprietario, Prof, Maggiore e Joe...tutti dediti al long, con la seconda macchina ci siamo io, Andrea e Federica con tavole più corte, fish per lui, io invece anche stavolta porto due tavole, short e compact disc, conscio che è una brutta abitudine da cambiare il prima possibile.

Dopo l’alternarsi di pioggia e sole durante il viaggio, la Versilia ci regala una fantastica giornata di sole…si fila dritti dritti al kakko’s break dove troviamo però un fastidioso
venticello da sud e un metrozzo abbondante in stile lavatrice degno del reparto elettrodomestici di mediaworld.

Consapevoli dell’inutilità di andare a cercare spot migliori, ci andiamo lo stesso!
Il risultato sono due ore di ricerca spot a distanze ridicole da un posto all’altro, il tutto condito da sciami di ciclisti + o – depilati e il gorgoglio di vecchie Porsche in parata a Forte dei Marmi.

Ma il morale è comunque alto, nessuno si lamenta delle due ore buttate, dopo un estenuante ricerca indovinate un po’ dove si entra? E si proprio al Kakko’s break… Impossibile is nothing!

Le ore in acqua passano senza acuti a causa di un mare che non è proprio il massimo, il Prof e Kakko in ogni caso prendono sempre una bella serie di onde, Joe si difende alla grande, io e Andrea facciamo la parte dei “ragazzini” nell’inside a cercare onde alla nostra portata, il pesce californiano fa sempre la sua porca figura, mentre il sottoscritto fatica un po’ a capire come cavarsela ma salva il salvabile, in fine il maggiore, che ormai veste di più la sua spidermuta della sua divisa da ufficiale gentiluomo, soffre un po’ la Versilia sciacquettosa che noi tutti ormai abbiamo digerito da tempo e chiude la giornata con un classico del suo repertorio “Me sono fatto un culo cosiii”

Un intuizione di Andrea ci fa spostare per l’ultima ora lontano dal moletto dove tutto migliora ma le braccia ormai sono K.O. e da li a breve apro le danze dei ritiri.

Una giornata “Versiliese marasma” come tante già viste ma con una discreta misura, in ogni caso ottimo rodaggio per il viaggio a Santander e insolazione pesante di chi scrive.

Sunday, April 20, 2008

Quo Vadis? al Kakko's break!

Ronchi, domenica 20 aprile

Era da un po' che la Versilia ci regalava dei pacchi clamorosi: onde di merda (anche nel senso del colore, belìn), giri dell'oca infiniti a cercarsi un posto bello, insomma non quella Versilia che ci ricordavamo delle belle scadute di libeccio e delle focacce al pesce spada e filadelfia di Attilio al Beat Café... (a proposito: ma che cazz di acidi ci mettono nel panino alla porchetta del mangia&tromba? ancora rutto....)
Partiamo anche questa volta con il timore di un ennesima debacle versiliese, anche se una vocina mi dice che quel fetch lungo che arriva direttamente dalla rocca di Gibiliterra, quel periodo addirittura di 8 secondi e quelle freccine da est forse forse il metrino di vetro ce lo regalano tutto stavolta.
Il tempo di arrivare al nostro break preferito da vie traverse a causa di una gara di ciclismo che tiene lontane macchine e surfisti, piu o meno, per scoprire che questa volta le aspettative vengono rispettate. Dalla macchina scendiamo come l'A-Team: io, Suisso, il Maggiore e il titolare dello spot; ci cambiamo in 4+4=8, Kakko corre a parcheggiare in centro dopo il rimprovero da parte di due moto-vigilesse locali e siamo finalmente in acqua.
La prima ora si fa un po' fatica, vuoi per gestire il peso delle singlefin, vuoi per un riflussone che fa saltellare sulle onde. Ma pian pianino le onde diventano belle, ci riscaldiamo tutti e ci godiamo un giornatone che, per quanto mi riguarda, resterà agli annali per un paio di crosstep piu o meno usciti decentemente (su uno mi so' spuntati pure i baffoni... finché non sono andato giù con il mio consueto stile a scacchiacapretto...) e per delle destre che c'ho ancora stampate in mente per come si aprivano davanti.
A proposito, questa gang si sta sfaldando, chi vola alle Maldive, chi se ne sta nella Southern California...

PS: domani lunedi tornano i maledetti, aspettiamo con ansia resoconto dettagliato di tuberides, immersioni e molestie omosessuali subite sulla barca!

ritorno a Libertini

Vasto, sabato 12 aprile

Era dal 26 dicembre 2004, quel brutto giorno dello tsunami, che non surfavo in questa bella baia nella mia terra. I giorni di scirocco che portano onda dalle mie parti non sono frequenti, purtroppo, quindi anche una discesa giù per il fosso con la 9.2 vale gli sforzi, se questo poi significa godersi, magari in solitaria, onde lunghe e docili tipiche di un point break.
Anche questa volta le attese non sono state vane: seppur piccole, al massimo mezzo metro, le sinistre che partivano da sotto la punta a nord della baia regalavano discese tranquille e interminabili fino a metà spiaggia.
Welcome back Libertini, la mia Noosa Heads tascabile! (ok lo so, di là sono destre... ma siamo nell'altro emisfero...)

Sunday, April 13, 2008

Uovo a la coque

Finale Ligure, 6 aprile

Finalmente il riscatto, dopo una settimana.... torno sul luogo dell'omicidio, con la stessa arma, la 6.4 della transizione....
Come per le previsioni del tempo, le code in autostrada, i successi al botteghino di un film, allo spot della Piaggio sembrano valere le leggi della matematica del Caos: non si riuscirà mai a capire le ragioni per cui c'è già folla in acqua la mattina di un sabato alle 7 e non a metà di una domenica di sole.... sta di fatto che in acqua ci sono solo i Waxers (anche quelli in pensione....)
e si regalano un'altra di quelle giornate mitiche tipo il fantastico weekend di maggio di due anni fa che si fa ancora ricordare. Ho fatto bene a riportarmi la tavoletta, è questione di autostima: ho ripreso confidenza con lo spot, forse grazie anche al minor affollamento di orchi urlanti come la volta scorsa, ma ho preso piu onde questa volta che in una giornata ordinaria ad Andora con il long... meglio così.
DB ormai ha preso il brevetto di volo con il suo fish, ed è ancora più
esaltato quando in acqua entra Michele, un local-guru che con il suo egg 7 piedi fa vedere dei veri numeri (pur ostinandosi a partire con la pinna davanti, nonostante i miei suggerimenti....) per poi tornarsene allegro a Varigotti col suo longskate.... chapeau... Kakko è in versione esotica, cioè maldiviana, e si sveglia solo a metà giornata, torando il solito Kakko, ma giusto in tempo per procurarmi il primo ding serio sulla mia tavola, prontamente rimessa a posto dalle mani esperte da pranoterapeuta della resina di Andrea.
Un mese ricco di onde, va detto, se è vero che adesso che sto postando questo report sono già indietro di uno (ho surfato ieri a Vasto, ma ve lo racconto dopo...) e che i ragazzi sono appena rientrati da una session versiliese che non vedo l'ora di poter aggiungere al diario dei terraioli.
E non dimentichiamo nel frattempo che
già da ieri sono cominciate le prodezze maldiviane (nel senso proprio di boat trip alle maldive ...) della coppia macho-gay più autolesionista che faccia parte di questa allegra banda di svitati.... questo blog sta diventando un lavoro!