Monday, November 17, 2008

Tre uomini in furgone

Alassio+Andora, domenica 2 novembre

In buona sostanza, i protagonisti della vicenda sono tre uomini (uno svizzero, un abruzzese e un pugliese-piemontese-milanese) e un furgone bianco. I tre uomini viaggiano sul furgone fino alla costa ligure. Sulla strada chiacchierano molto piacevolmente. Al pugliese-piemontese-milanese scappa spesso la pipì. Dall'autostrada, si vede che il mare c'è, con delle righe da sud est non perfette ma promettenti.
Poi arrivano ad Alassio. Tutti e tre gli uomini vivono di un'illusione, una chimera, una promessa mai mantenuta: trovare le condizioni di Alassio "on fire". Si badi, per Alassio si intende quello spot che sappiamo, non certo il pontile, affollato e grossolano come un ipermercato di provincia.
Dopo una mezz'ora che lo si guarda, lo spot in questione sembra promettente, anzi sembra quasi paragonabile al mitico, favoleggiato, indimenticabile Alassio "on fire" di qualche anno fa. Ma l'occhio della mente tira scherzi birboni. Non c'è scirocco forte da 3 giorni, solo da poche ore. Il periodo delle onde è troppo corto, la loro estensione è disturbata dal residuo moto da ovest che incrocia sottopelle. Bad JuJu, vibrazioni negative voodoo perturbano il placido golfo di Alassio.
I tre uomini ne fanno le spese, il furgone per fortuna no. Onde doppie, onde che alzano una faccia di due metri per poi scomparirti sotto la tavola, mentre remi. O anche peggio: ho preso io stesso un'onda di almeno un metro e mezzo fatta di vinavil. Ti alzi, sotto hai una discreta pendenza, porti il peso avanti per scendere e prendere velocità, ma niente. Rimani appiccicato alla parte alta dell'onda, scivoli al rallentatore, segui l'onda ma la tavola arranca, bolsa e stolida. Poi l'onda si affloscia, e fine. In alternativa al moscione, si palesano spesso chiusoni impietosi.
Insomma, non ci siamo: il Cima è quello che si difende meglio (fieramente piazzato ai comandi del suo fish) , ma dopo qualche onda a testa tutti si rendono conto che non è cosa.
Piano B. Asciugamano sul sedile e, irritatis mutatis (ovvero con la muta addosso ad irritare l'epidermide) ci si dirige ad Andora.
Andora, diciamocelo, è come una scarpa vecchia. Brutta, consumata, la metti quando piove e non devi fare colpo su nessuno. Però è comoda.
E così, su onde comode sul metro e mezzo "e lascio", prosegue la giornata dei tre uomini e del furgone. Cimaracing sempre più competitivo sul suo fish, Dottor Bonasia si diverticchia con la single fin 7'9" super retro recuperata nel box del nonno, Spadaccino parte poco convinto ma poi arriva al finale col botto, restando in mare almeno mezz'ora più degli altri con il suo longboard Jacobs. Non voleva più venir via, giuro. Insomma una giornata non perfetta, ma simpatica.
Il recupero delle capacità operative si è svolto al "baretto surfistico che ogni volta non ci piace anche se non capiamo bene cosa ci sia di sbagliato" (a pensarci è facile: gli avventori, tutti posers senza rimedio). Ritorno a casa sotto la pioggia, ma con chiacchiera ai livelloni, e furgone che fa le fusa.
Ogni volta si impara qualcosa, forse stavolta abbiamo imparato più cose del solito.

report by db

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