Thursday, November 22, 2007

il muretto di Alassio che preferisco...

Alassio, giovedì 22 novembre

Era da tempo che nel box ci entravo quasi di soppiatto, con aria colpevole, quasi a voler ignorare la presenza della 9.6
, quasi a rifiutarmi di sentirla lamentarsi per non usarla da tanto, troppo tempo, a fingere di niente.... ma quello squared tail che faceva capolino dalla sacca, troppo corta, in cui l'avevo infilata prima del viaggio a Biarritz, sembrava volermi ricordare che il suo baffuto papà di El Segundo non sarebbe stato troppo contento a sapere che la cacciavo fuori solo per i mezzi metri flosci e mosci...
Quale occasione migliore, allora, quella di uno scirocco duro che oltre alla pioggia battente, si portava dietro anche una mareggiata da quasi due metrozzi al largo e il ritorno sulla tavola di un amico per far ribagnare la single-fin?
Bigiamo pertanto il lavoro e, dopo il consueto dribbling del traffico da tangenziale, ci immergiamo nella nebbia padana, destinazione ponente ligure. La forte tramontana ci fa in effetti preoccupare, ma in un attimo siamo ad Andora,
dove senza nascondere lo stupore troviamo già in acqua una trentina di studenti universitari (e poi dicono che le università italiane non sono all'altezza...). Decidiamo pertanto di non scendere neanche dalla macchina e ci dirigiamo verso le spiagge di Alassio, sicuri di ritrovare le condizioni che qualcuno della gang anni fa aveva già potuto godere in una giornata epica.
Il tempo di girare dopo il semaforo e set di un metro piu IVA al 20% ci salutano tubando e spruzzando ciuffi di vapore. In 2 minuti siamo pronti, sotto una pioggia battente e un freddo pungente (è ormai tempo di 4.3, non tanto per l'acqua ma per l'aria fuori...). La prima ora si rivela molto bella, le onde piuttosto difficili e tecniche, che ci mettono in difficoltà nel take off per il forte offshore ma non ci impediscono di schizzare velocissimi sui nostri muretti preferiti.
La Tyler si rivela una tavola fantastica, nata per spot duri e crudi come El Porto ("if you can surf there, you can surf anywhere", mi disse un orco anche lui coi baffi due anni fa...) e nonostante il suo peso importante ti fa partire anche su riccioli dispettosi, a patto di mettersi un po' di traverso, grazie anche ai fantastici bordi, ingroppandosi l'onda per tutta la sua durata, su è giù, giù e su... Lo Slippa sembra altresì volare con le sue quattro alette, e convince il mio buddy che 12 mesi, in fondo, non sono niente davanti all'eternità...
Purtroppo nella seconda ora la tramontana diventa davvero furiosa, con le sue raffiche da 25 nodi, e ci convince a chiudere così una splendida giornata che, con la sua aria lugubre e vichinga, le urla di meraviglia in piena scivolata fatte al compagno che sta risalendo (ragazzi che sinistra....) e una ferita al palmo della mano per aver tentato di fermare dal leash la tavola dopo un wipeout, ha decisamente lasciato un segno indelebile nella mia memoria e non solo...


1 comment:

vita da Sirb said...

I soliti isolazionisti.
Scherzo sono molto contento che Andrea stia riprendendo a surfare e spero presto di poterlo fare tutti insieme.
Dal canto mio, che dire 15 giorni di caldo tropicale, acqua a 28°, sole e onde per tutti i gusti tutti i giorni sul 1,5/2 m.
Ho surfato sempre, l'atmosfera è super cool, i local super friendly.
Voglio tornarci l'anno prossimo ed ho già preso contatti con un paio di amici.

La consiglio caldamente a tutti.
Periodo migliore da Novembre ad Aprile.

Se andate su wannasurf.com vedete la guadalupa e in Anse Salabouelle le ultime foto sono mie.

G.