Thursday, November 15, 2007

zingari a Biarritz


La partenza - mercoledi 31 ottobre 2007

L'ho sempre pensato che gli italiani fossero un popolo intelligente, la conferma l'abbiamo avuta mercoledì sera quando, da perfetti italiani, quindi intelligenti, abbiamo deciso di partire il prima possibile per la tanto agognata, attesa meta che ci attendeva a 1180 km ad Ovest. Tutte le strade di Milano, anche quelle private, completamente intasate di auto di gente "che non ce la fa piu". Non c'erano alternative, quindi eravamo già preparati al peggio; anzi, partire più tardi significava arrivare al periodo "nero", quello delle 3-4 di mattina, prima dei Pirenei, quindi non c'erano cazzi....

Le due macchine destinate al trip riflettevano pienamente la personalità dei passeggeri che ospitavano.

Macchina di Kakko: passeggeri io e Lorenzo, allocazione perfetta, quasi maniacale, di bagagli (perfino un trolley... mi vergogno a dirlo... il mio) e tavole (due sopra, tre dentro con rocker combacianti e tali da consentire ampio spazio vitale ai passeggeri);

Macchina di Aurelio: passeggeri il Maggiore, Luc e Cassius, borse buttate in qualunque vano disponibile della Carnival, tavole tutte rigorosamente dentro, compreso il long che andava comodamente a poggiare il suo nose sulla testa del guidatore, costringendo quest'ultimo ad una posizione di guida praticamente impalata; la cuccia di Cassius unico spazio con parvenza di ordine dentro ad un mezzo che già in Via Friuli odorava di radici!

Il viaggio comincia male (con una scelta cannata all'unanimità dai membri della Kakkomobile di prendere la tangenziale anzichè V. Cermenate) ma prosegue sempre meglio, l'arrivo alla Cote è come un battito d'ali di una farfalla...

Cote des Basques - giovedi 1 novembre

L'arrivo alla Cote è sempre magico: non ti fa venire le formiche allo stomaco come quando arrivi in Versilia, non ti fa venire voglia di sbirciare come tra le aperture del tunnel che porta a Moneglia.... E' diverso, ricorda più la visita ad un luogo sacro, alla Mecca, dentro la Cappella Sistina, al San Siro... insomma, ti fa stare senza respirare prima di
imboccare la curva di Villa Belza.
Questo è vero sempre, ma lo è ancor di più quando arrivi all'alba: quelle onde che
camminano silenziose, lentamente ed inesorabili come un esercito di elefanti, quella nebbia che separa la costa dal mare, quelle montagne sullo sfondo, e infine il Carlina.
Il tempo di godersi dal muretto le onde che preannunciano 5 giorni di perfezione, e cadiamo subito in un sonno pesantissimo dentro le auto, dopo 11 ore di guida ininterrotta, con Cassius sempre vigile verso occhi indiscreti.

Al risveglio ci troviamo davanti Jacopo il Lottatore ed il suo amico Carmine, e l'immancabile monumento della Cote che è Jean del Carlina, il quale ci mette subito a disposizione una delle due camere. Tempo un paio d'ore abbiamo già la muta addosso e celebriamo l'arrivo con una bella session da 3 orette con un metro e mezzo abbondante, qualche bella sinistra che mi è rimasta impressa nel cervello, e le braccia di pastafrolla, anch'esse ormai un classico degli arrivi in mattinata a Biarritz.

La giornata scorre tranquilla, Suisso sfodera una collezione di grandi classici del cinema italiano (su tutti, Vacanze in America con il maestoso "A Peo.... ma vattenaffanculo!" con la mano in posizione Curva Sud di Fabio Ferrari). Terminiamo la sera al mexicano sopra la scalinata, vino pessimo, cibo con "ospiti", insomma una delusione.

Anglet - venerdi 2 novembre

Anglet è una figata di posto, non mi viene in mente niente di meglio da dire a proposito. Usciamo a Le Corsaire dove all'inizio le onde arrivano moscette e mal formate. Solo il Maggiore, con un'evidente botta di culo del principiante, si piazza nel punto migliore, più a nord rispetto al moletto. Lo raggiungiamo, chi prima chi dopo, tutti; io ci arrivo per ultimo dopo aver vinto una dura battaglia contro la corrente che mi aveva catturato nel molo, praticamente raggirandolo e raggiungendo riva dalle parti di Guethary.... A nord del Corsaire ci aspettano forse le onde più belle del viaggio, principalmente sinistre, lunghe, incredibili. Prendo la più bella destra con la mia fidata 6.4, torno al Carlina con un sorriso che neanche la chiusura pomeridiana inattesa del kebabbaro può sfilarmi e soprattutto torno con una nuova muta che manda in pensione la vecia Boz.
La serata tutti a Le Surfing, si festeggia ad ostriche e rutti le onde bellissime del pomeriggio.

Cote - sabato 3 novembre

Il giorno dopo, come il Giuliacci aveva ampiamente previsto, la swell scende abbastanza, e la giornata si ricorda soprattutto per una surfata in long di tutta la squadra con mezzo metro alla Cote e serata a Le Surfing, questa volta a base di entrecote e croquette de serrano....

Cote- domenica 4 novembre

L'ultima giornata alla Cote è quella surfisticamente più intensa, incastriamo due session da 3 orette l'una, infischiandocene della marea; mattinata bella, con l'alta marea non avevo mai surfato alla Cote, e se la mareggiata non è troppo grossa devo dire che non è affatto male: onde belle tonde e panciute, che forse chiudono troppo, ma che regalano a tutti delle gran corse, ottimo soprattutto il Maggiore ormai a pieno agio con la Dinamo che fu di Da Brain. Aurelio prova il mio 6.4 per la seconda volta, ma questa volta ne resta deluso, forse a causa anche di onde veramente troppo mosce all'inizio per potercisi divertire. Anche la mia Jacobs fa un po' fatica a farmi partire (o saranno state le mie braccia fatte di cous cous??), ma d'altronde è nata per regalare qualche brivido in più su onde più veloci....
Le cose però andranno diversamente nel pomeriggio, con la marea che si abbassa e le onde che si impelosiscono per regalarci l'ultima grande serata prima di ripartire....
A pranzo il Maggiore ci stupisce con una selezione di formaggi tipici e marmellate acquistate a les halles, che innaffiate da vino rosso sempre transalpino favoriscono un improvviso appallozzamento che mette a serio rischio il rientro in acqua, almeno da parte mia.
Neanche l'iperattività di Aurelio riesce a convincermi ad alzarmi dal letto; ci riesce invece Kakko che con un semplice scambio di occhiate mi convince a metter su i calzari, compromesso accettabile per farmi rientrare. KO solo Suisso che nel frattempo è stravolto dall'influenza che lo pervade da giorni e che si autopromuove fotografo di squadra...
Il rientro pomeridiano si rivela azzeccatissimo: le onde si ingrossano rispetto alla mattina, e con il risucchio della bassa che arriva si incazzano. Ci spariamo 3 ore in cui il mare migliora progressivamente, finché non comincia a sputare fuori destre lunghe che si svolgono tipo J-Bay da davanti alle scale della Cote fino a qualche centinaio di metri più in la. Ogni tanto viene fuori qualche sinistra che ti fa letteralemente volare, come nel caso di Kakko e mio, con onde veloci e adrenaliniche. Restiamo in acqua fino a buio inoltrato, con le ombre della magnifica Costa che sembrano volerci salutare e con le onde che, a quel punto, non le vedi neanche arrivare, le senti e basta....
Il tempo di osservare dalla spiaggia bagnata due incredibili onde prese da Aurelio e da Luc e rientriamo in hotel, con le luci del muretto che allungano verso il mare le nostre ombre, segnando forse il momento più intenso ed emozionante di tutta la vacanza.

Si riparte- lunedi 5 novembre

E' arrivato anche il momento di ripartire; la Kakko mobile decide per una partenza senza puccio (a parte quello dei croissant nel caffè "olé") mentre gli altri componenti del gruppo decidono per un ulteriore bagno che, a giudicare dal mare che avevamo lasciato la sera prima, e dai resoconti di Aurelio, vale decisamente una partenza ritardata!
Il nostro viaggio procede tranquillo, 11 ore passano via come se fossero minuti e presto ci ritroviamo a casa, con un senso di confusione e quell'immagine impressa della parete verde di vetro che si svolge davanti al nose della tua tavola...

ed ecco, temutissima (almeno per quanto mi riguarda) la pagella di Aurelio!

Ogni volta che siamo andati a Biarritz ci siamo divertiti, e anche quest’anno è stato così. Ottima compagnia, buone onde, tempo freddino, ma sempre bello.
Devo dire che è stata una grande trasferta, forse tra le migliori.
Era la prima volta che Fabio “il maggiore” veniva con noi e mi ha sorpreso veramente positivamente. Molto simpatico, gran casinaro, bestia disumana e anche il suo surf mi ha stupito.
Mi dispiace molto che non siano venuti gli “storici” Prof e Cinghi ed il nuovo entrato King Pedrinha, con loro sarebbe stato il massimo.
Maurì ha già detto tutto della vacanza, ma il mio punto tecnico sulle varie surfate non può mancare.
E’ passato un po’ di tempo e non ricordo perfettamente il giudizio su ognuno di noi, ma in linea di massima è questo.
Premetto che come è mia abitudine, lasciando decantare il giudizio, questo diviene quasi sempre più severo, ma è meglio così, fa crescere di più.

Eccovi i partecipanti in ordine d’anzianità.

Jacopo “The Doc”: continua a migliorare, il passaggio alla tavola nuova, che lo spaventava parecchio, è stato più che positivo. Ora deve perseverare e cercare di alzarsi prima sulla tavola, ne migliorerà sicuramente la corsa, anche se la posizione sulla tavola è già buona. Voto OK

Kakko: ha surfato bene, il sabato ha preso tutte le onde che passavano dalle sue parti, ne ha persa solo una e si è incazzato pure, questo è il Kakko che voglio vedere sempre. L’ho visto molto migliorato sulle sinistre, soprattutto quando ha la tavola corta sotto i piedi. Con il long si deve sforzare a fare qualche manovra più spinta, si adagia sul suo stile e fila via. Voto OK

Il Maggiore: ha sorpreso un po’ tutti, me compreso. Ha surfato molto bene per i suoi standard, e parecchie volte faceva dimenticare che era un “principiante”, vedendolo surfare non l’avresti mai detto. Sicuro, forte e resistente, come direi io una “Troncia”. Voto OK+

Aurelio: direi bene, purtroppo non sfrutta come dovrebbe il primo giorno, ma si rifà ad Anglet. Con le tavole più lunghe è meno stiloso sulle destre, ma si difende sempre. Voto OK

Luc: sulla tavola dice sempre il fatto suo. Peccato che surfa troppo poco sennò sarebbe veramente bravo. Secondo me è quello che tra noi è più portato, ma dovrebbe impegnarsi di più. Ha dato il meglio di se con la tavola 8’ di Fabio, surfando delle bellissime onde. Voto OK

Maurizio: forse vado controcorrente, ma a me piace più con la tavola corta che con la lunga. Prenderà meno onde, ma vederlo sull’onda è un’altra cosa come stile. A mio avviso poteva fare di più, soprattutto mentalmente, dato che si butta giù con troppa facilità. In questi giorni ha alternato belle cose ad errori da principiante, deve e può fare molto meglio. Voto =

Lorenzo detto “Suisso”: purtroppo è stato quello che ha dato meno rispetto a quello che sa fare. Troppe poche onde, e mancanza di cattiveria. Gli ho visto prendere anche delle belle onde, ma nulla confronto al suo potenziale. Peccato per quel giorno in cui non è entrato, che poteva, vista la qualità delle onde, essere il giorno della riscossa. A mio avviso, è uno dei più promettenti tra noi, ma qualche volta si “auto stanca”, deve credere di più nelle sue possibilità anche fisiche e massacrarsi fino all’esaurimento. Voto NO



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